Vale la pena fare un viaggio a Duino-Aurisina, in Friuli Venezia Giulia, per conoscere i vini della Doc Carso, in particolare la Vitoska e Malvasia delle cantine Zidarich e Zante. L’area, vicina al mare, è caratterizzata dalla presenza di carsismo cioè di superfici rocciose dall’aspetto spoglio con un’orografia movimentata da rocce affioranti e depressioni talvolta rilevanti. Tutto ciò rende non facile l’agricoltura e la viticoltura. Il comune si trova sul litorale, pertanto la vicinanza al mare e le brezza salina contribuiscono a dare ai vini di questa zona la caratteristica mineralità che li contraddistingue.




Benjamin Zidarich produce vini naturali e coltiva vitigni autoctoni della zona. La nuova cantina, inaugurata nel 2009, è stata scavata interamente nella roccia, con una profondità di 20 m e sviluppo su cinque piani complessivi ed è costruita con risorse locali. La nuova costruzione ospita l’intero processo produttivo vitivinicolo dell’azienda, con la cantina, la zona invecchiamento dove è stato costruito un soffitto a volte in pietra, le aree adibite alla lavorazione, e la sala di degustazione, collocata al livello più alto, dove attraverso grandi vetrate si gode la bellissima vista sulle vigne circostanti, che sfumano sul mare all’orizzonte.
La cantina, opera del progettista arch. Paolo Meng, la cui costruzione è durata quasi otto anni, è in gran parte sotterranea e si sviluppa per circa 1.200 metri quadrati. I vini degustati sono stati la Vitoska, un bianco tipico della zona per cui devono trascorrere due anni per essere commercializzato e la Malvasia. Zidarich ha voluto sperimentare la vinificazione anche in tini di pietra del carso. Se la Vitoska al naso è fruttata e minerale con note di frutta cotta e salsedine e al gusto è molto, rivela finezza del tratto e bella scioltezza al palato, chiude sapido ma rinfrescante; per la Malvasia il profumo e fruttato, speziato e minerale con note di erbe aromatiche e il sapore è sapido e delicatamente tannico segue ad uno sviluppo aromatico con sentori minerali e da un frutto croccante e maturo.




Edi Kante è un artista del vino, che sperimenta e innova. La cantina su più livelli è scavata nella roccia naturale per assicurare temperatura ed umidità ottimali così da lasciare invecchiare il vino anche in bottiglia. Negli ettari vitati, Kante coltiva principalmente uve bianche, a partire dalla Vitovska dalla buccia spessa, per passare alla Malvasia, Chardonnay, Sauvignon, tutti vitigni tipici del territorio friulano. Per tutti vendemmia e vinificazione separata delle parcelle, fermentazione e riposo in barrique per 10 mesi (ma anche fino a 24 nelle versioni riserva) e poi stabilizzazione in acciaio per altri 8, con vini che escono sul mercato 2-3 anni dopo la vendemmia per le versioni annata, e fino a 10 anni dopo per le versioni definite “riserva” proposte con l’etichetta artistica a distinguerle dalle altre. Si aggiungono di recente due spumanti metodo classico uno a base Chardonnay e Malvasia e uno da Pinot nero. Kante non ha fretta di commercializzare i vini che ben riflettono il suo carattere e il territorio.