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Cantina Produttori Valdobbiadene e Val D’Oca: i due brand diventano più attuali e proiettati al futuro, aperti ai mercati internazionali, dove la Cantina già esporta il 30% della sua produzione

In occasione del 70° anniversario dalla sua fondazione, la Cantina Produttori di Valdobbiadene – una tra le realtà più rappresentative del prosecco con 600 soci e 1000 ettari di vigneto – debutta al Vinitaly, in corso a Verona in questi giorni, con una immagine rinnovata, che coinvolge i due brand dell’azienda: Cantina Produttori di Valdobbiadene (per i prodotti venduti nella grande distribuzione) e Val D’Oca (per i prodotti commercializzati in esclusiva nel canale ristorazione e sull’e-commerce di proprietà).

Il restyling è il risultato di un importante lavoro svolto in collaborazione con l’agenzia SGA Wine Design, già artefice del riposizionamento di primari brand del settore vinicolo. L’obiettivo è di trasmettere in modo più incisivo l’identità e il posizionamento dei due marchi: Cantina Produttori di Valdobbiadene e Val D’Oca, lo specialista del canale horeca. Senza perdere il vissuto storico e i valori identitari, anzi valorizzandoli, i due brand diventano più attuali e proiettati al futuro, aperti ai mercati internazionali, dove la Cantina già esporta il 30% della sua produzione.

La master brand Cantina Produttori di Valdobbiadene ritorna al suo marchio originale degli anni Cinquanta, con un disegno più moderno. La trama ricorda i ciglioni del Prosecco, le colline, il territorio. Il disegno ricorda anche la forma dell’innesto, una delle principali pratiche agronomiche in vigna. La merlatura dei due scudi è fatta di bollicine, così le due corone diventano anche due calici traboccanti di Prosecco. I due scudi sono posti a V (l’iniziale di Valdobbiadene) e convergono alla base: un segno di unione che rappresenta la cooperazione, il valore fondante e originario della Cantina, che si evidenzia nel payoff: Insieme Unico.

L’up brand Val D’Oca è stata studiata per identificare la produzione che rappresenta la specializzazione della Cantina e per trasmettere al pubblico l’esclusività, la contemporaneità, innovazione dei prodotti distribuiti nel canale horeca. La continuità con il vecchio logo è data dalla presenza di un grappolo che non è più “solo” un grappolo: il disegno nasce dalla stilizzazione dell’allegagione, la trasformazione da fiore in frutto, il momento in cui in vigna ha inizio un nuovo ciclo di vita. Pur mantenendo il concetto del grappolo, il disegno acquisisce una nuova ricchezza semantica: c’è la materia prima, fin dalla sua primordiale espressione; c’è la cura del dettaglio in ogni fase della natura; c’è la trasformazione del fiore in frutto come dell’uva in vino; c’è una trama, una rete, che rappresenta la realtà cooperativa dei soci, l’unione tra le persone. Il grappolo, simbolo molto comune nella comunicazione del vino, acquisisce un’immagine unica e inimitabile, fortemente identitaria. L’insieme di logo e marchio mantiene la storica forma romboidale, con un lettering che enfatizzata il payoff: Contemporary Classic.

Insieme ai brand debuttano al Vinitaly con una nuova veste la linea Scudi per Cantina Produttori Valdobbiadene e la gamma Millesimati per Val D’Oca, trasformazione che gradualmente investirà tutte le linee di prodotto.

A Verona viene presentata anche una nuova etichetta che celebra il 70° anniversario: sarà il Rive di San Giovanni, dal toponimo della frazione in cui ha sede la Cantina Produttori di Valdobbiadene.